MASSIMILIANO MANIERI


Massimiliano Manieri, artista (Italia)

UNA ROMANTICA BESTIALITA’, videoperformance in collaborazione con Maria Gabriella Marra




Quel che resta di un corpo racconta solo il corpo? Racconta le sue gesta? Oppure le sospende?
Una lama di coltello trapassa, un colpo d’arma lede la carne, oggetti che chiudono una vita senza spesso chiedersi il carico di un atto, mossi da mani animate da un sentire incattivito.
Carnefice e vittima si incontrano, coincidono in quel contatto affidato a destini che biforcano esistenze. La dimensione effimera rappresentata dall’opera, cede il passo alle membra abbandonate.
Nessuna speranza di vita resta, il simulacro diviene testimonianza d’una resa, nella impossibilità del mutare il corso di un evento, si fa vessillo di una moltitudine.
Di corpi e vite lacerate, di soprusi subiti, dove la pietade fa da scudo sempiterno alla brutalità e si offre al pubblico ludibrio, ma non cercando occhi lucidi, quanto piuttosto coscienze ritrovate.
Perché la non-violenza rimane l’unica risposta plausibile, non ve ne sono altre, ogni altra possibilità condurrebbe all’abbrutimento comune. La calligrafia rilasciata sarà dura testimonianza degli accadimenti, ormai sepolti nella nostra memoria, come libri polverosi da non riprendere.
Uomini e donne vicini nel vivere, collidono, per un’ultima volta, quegli occhi cercano forse amore negli occhi dell’altro, nel mentre lama incide carne, e forse, prima di spegnersi del tutto, sognano ancora.
L’opera omaggia e si ispira alle sculture monumentali di Robert Morris, maestro del minimalismo americano, recentemente deceduto, ma risulta indubbio che il pensiero vada anche al Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino. La tematica e la drammaturgia che essa riunisce, raccoglie una intenzione, resa ancor più cruda dal segno calligrafico, posto sul corpo a ricordare una recrudescenza sociale, che va ben oltre i fatti in sé per sé.
Perché la violenza, in qualunque forma essa scorra, che sia di genere oppure assoluta, macchierà quelle vite in modo indelebile.
E dimenticare è il peccato ultimo.

Il video della performance sarà disponibile il 2 maggio dalle ore 00:01 alle 23:59 e sarà visionabile da questo link:
https://www.youtube.com/watch?v=ehjIl-mgYCY&t=391s




Massimiliano Manieri (1968) è scrittore e performer.
Il luogo poetico è per lui, volta dopo volta, un coacervo capace di miracolo ove realizzare ipotesi poetiche che traslano dalla scrittura, alla video-art, all'installazione, all'esperienza del visitatore in primis...
dove il visitatore ora è parte integrante ed inalienabile della performance.
La necessità di creare un linguaggio che traducesse il racconto del “male di vivere” che lui nell’intorno leggeva è stato il primo ostacolo, ma lui ispirandosi al Teatro Del Dolore di Artaud, ha mutato l’atto performativo in “Atto Capitale” nel quale il racconto delle nefandezze umane, delle derive tecno/illogiche, delle socio/patologie che queste innescano, si fa luogo fisico, una Wunderkammer ove l’oscenità viene rivelata in tutto il suo “splendore controverso”.
Una forma d’arte che vuole essere anche tentativo di risveglio dell’IO, per una speranza d’umanità mai completamente dismessa.
Massimiliano catalizza volta per volta una sorta di puntellamento verso i secchi rami del vivere, dove le mutazioni antropomorfe prendono il posto della quieta routine.
Facendosi domande sempre più tese all’origine del noi ed al senso insito in questo.
























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PRECEDENTE EDIZIONE DI MARZO:

"KONTROLLE MACHT FREI"

“Le masse non si ribellano mai in maniera spontanea e non si ribellano perché sono oppresse
In realtà, fino a quando non si consente loro di poter fare confronti, non acquisiscono neanche coscienza di essere oppresse.” (G. Orwell)






Eric Arthur Blair, alias George Orwell, oggi. Quasi tutti gli inquietanti squarci premonitori della sua spietata riflessione sul potere hanno preso forma. Se non in modo coercitivo, perlomeno in una sacca placentare morbida che comunque ci incanala verso il comune risultato finale: IL CONTROLLO DELLE MASSE. Un regime totalitario globale che avrebbe dismesso l’utilizzo dei conflitti come arma di aggregazione forzata, sostituendoli con una forma di capitalismo che avrebbe comunque decapitato alla fonte l’intierezza dell’individuo. In una capillarità di intervento di cui solo Orwell avrebbe previsto l’impatto. Con la sola differenza che la società descritta in 1984 è una società controllata quasi esclusivamente dal castigo e dal timore di esso, mentre nella realtà il castigo è raro e di solito mite, ed il controllo è stato ammantato di piacevole connettività globale. Sicché oggi non siamo più individui inquadrati per caratteristiche geografiche, culturali o di personalità, ma massa informe (ed al contempo chirurgicamente testata) di dati. Dati che confluiscono tramite i social su cui quasi tutti depositiamo le nostre vite. Dati che ci vengono inizialmente chiesti in “modo gentile”, tramite i centinaia di ACCETTO che caratterizzano le iscrizioni ad un qualsivoglia tipo di social.
In quelle decine di click noi forniamo il lasciapassare per l’accesso alla riservatezza delle nostre vite.
Da quel click in poi accettiamo la monitorazione delle nostre scelte. A questa concessione “morbida” si agganciano una serie di furti periodici di dati che vengono volta per volta deviati verso enti ancora più oscuri, e che svolgono la parte più sporca del lavoro iniziato dai social.
Se nel secolo precedente il sistema si limitava (nella prima fase) a suggerirci i prodotti degni di nota, nella seconda parte (quella attuale), il sistema è passato ad un livello in cui la “previsione” ha un ruolo determinante, ed il controllo dell’individuo ne ottimizza l’esito possibile.
In un porcilaio di intenti in cui le bestioline condotte al macello non siamo altri che noi.
La psicopolizia dei romanzi orwelliani è sostituita dal nostro stesso bisogno di accedere claustrofobicamente su ogni social che faccia da cordone ombelicare col resto della massa, cui siamo legati in forma fobica, in una società che ha forgiato intorno le nostre fragilità, il perfetto meccanismo di auto rassicurazione plasmato sull’effetto/specchio che gli stessi social nutrono spasmodicamente.
Inutile poi dirvi che in un tale sistema dove l’essere umano sia “impecorito” a tali livelli, i cleptoparassiti dei piani più alti possano osare di tutto su noi, è sufficiente mettere intorno una cornice suadente ed il criceto comincia a correre.
In KONTROLLE MACHT FREI (Il Controllo Vi Rende Liberi)
è rappresentato il mesto patibolo cui tutti allegramente ed inconsapevolmente conduciamo.
Perché la medesima ghigliottina che ci induce al consumo, non gradisce che il singolo criceto rimanga desto e cosciente, ma predilige una forma di dormiveglia appena sufficiente a fargli consumare senza blaterare, sorridere senza ragionare.
Condizione ideale per questa forma di nazismo 2.0 che non prevede né lager, né divisioni di panzer al confine.
Anzi, nelle prigioni dorate in cui tutti siamo detenuti, l’unica costante prevista è esattamente il “sorriso”.
Nessun reato possibile dichiarato.
Lunghezza della pena: imprecisata.
Depositari della chiave: indefiniti.
Possibili vie di fuga: nessuna
Benvenuti sul pianeta di detenzione denominato comunemente: Terra

Dalle 00:00 (ora italiana) del 31 MARZO alle 24:00 del APRILE 2020 sarà possibile visionare in esclusiva alcune  opere di artisti italiani e stranieri appartenenti al mondo della performance art. Si tratta di azioni inedite che sono state presentante presso musei, gallerie e festival. La libera visualizzazione nasce allo scopo di rendere l’arte accessibile a tutti: infatti in vista delle restrizioni per contenere l’emergenza Covid-19, per ragioni di sicurezza, i luoghi della cultura sono al momento chiusi.

I video saranno visualizzabili dai link correlati (tra cui il seguente) agli artisti che hanno aderito all’iniziativa. Questi Url sono generalmente privati e verranno eccezionalmente “aperti” per il lasso di tempo menzionato.

https://youtu.be/sBXK4mAIp7w


2021 - Argentina Cine Plus Performance Art

CRONOGRAMA DE ACTIVIDADES VIRTUALES DEL 10 AL 19 DE DICIEMBRE DE 2021  VIERNES 10 DE DICIEMBRE 00:00 HORA ARGENTINA (ESPAÑOL) PASADO~ACTIVO~...